Dietro all’acropoli di Susa, in una conca naturale ben riparata dai venti, sorge l’anfiteatro romano risalente al II – III secolo dopo Cristo.
Gli storici dicono che venne abbandonato fin dal V secolo; poi lentamente, nel corso del tempo, le alluvioni del torrente Merdarello che scorreva vicino, lo hanno sepolto sotto sei metri di terriccio. Solo tra il 1957 e il 1961 l’anfiteatro è stato riscoperto, riportato alla luce e anche ricostruito, perché i blocchi di pietra delle gradinate erano stati dispersi dalle alluvioni.
L’arena romana ha una forma ellittica di 45 per 37 metri, ed è l’anfiteatro più piccolo di età romana presente in Italia.
Nonostante ciò aveva tutti gli elementi necessari per permettere i più diffusi spettacoli romani: lotte fra animali, lotte tra gladiatori e belve, spettacoli teatrali, musicali e manifestazioni politiche.
Per questo La Società Artisti Lirici Francesco Tamagno di Torino, su richiesta del Comune di Susa, ha deciso di mettere in scena l’opera più “popolare” al mondo,”La Traviata” di G. Verdi in occasione del bicentenario dalla nascita del grande autore.
Gli appassionati amanti, Violetta (Anna Delfino) e Alfredo (Diego Cavazzin ), l’intransigente Giorgio Germont (Massimiliano Fichera), l’amica di sempre Flora (Laura Realbuto), la devota Annina (Entela Kulla), il fedele dottor Grenville (Ugo Bonafede), gli amici: il Marchese D’Obligny (Volfango Del Linz), il Barone Douphol (Alessio Verna), Gastone (Franco Berto) e i personaggi di contorno: Giuseppe (Giuseppe Ottonello), un commissionario (Andrea Goglio) e un domestico (Bruno Savoia), daranno vita alla storia d’amore narrata da Alexandre Dumas (figlio) “La dama delle camelie”.
Il 13 luglio 2013, all’interno dell’acropoli di Susa, è andata in scena l’opera di uno dei più grandi Maestri di tutti i tempi.