Nella media del 2017 il tasso di disoccupazione è sceso di 0,5 punti percentuali: all’11,2% dall’11,7% dell’anno prima. Il bicchiere, però, è mezzo vuoto, perché sebbene secondo le ultime rilevazioni dell’Istat si tratti del terzo calo consecutivo e del livello più basso degli ultimi quattro anni, è anche vero che l’Italia continua a viaggiare a due velocità: la situazione al Sud continua ad essere drammatica. Vediamo nel dettaglio cosa ci dice la fotografia scattata dall’Istituto nazionale di statistica.
Istat, i dati sullʼoccupazione migliorano ma solo al Nord
L’occupazione nella media del 2017 cresce dell’1,2%, ovvero di 265mila unità: il tasso di occupazione sale al 58%, il livello più alto dal 2009, pur rimanendo sotto il valore massimo pre-crisi. Il 2017, nel complesso, si caratterizza per un nuovo aumento dell’occupazione che coinvolge anche i giovani di 15-34 anni. L’occupazione, nella media del 2017, è aumentata per il quarto anno consecutivo e il tasso di occupazione è salito al 58%, il livello più alto dal 2009. Nel quarto trimestre del 2017 l’occupazione presenta una lieve crescita congiunturale (+12mila, 0,1%), dovuta all’ulteriore aumento dei dipendenti a termine (+57mila, +2,0%) a fronte del calo di quelli a tempo indeterminato (-25mila, -0,2%) e degli indipendenti (-20mila, -0,4%). Il tasso di occupazione cresce di 0,1 punti rispetto al trimestre precedente arrivando al 58,1%.
Dati disoccupazione Istat 2017: al Sud Italia il triplo dei disoccupati rispetto al Nord„I dati mensili più recenti (gennaio 2018) presentano, al netto della stagionalità, un lieve aumento del numero di occupati rispetto a dicembre 2017. Nella media del 2017, il tasso di disoccupazione si riduce in tutte le aree territoriali del Paese ma “i divari rimangono accentuati: nel Mezzogiorno (19,4%) è quasi tre volte quello del Nord (6,9%) e circa il doppio di quello del Centro (10,0%)”. L’Italia, in sostanza, rimane spaccata in due.“ Stefano Iorio La Redazione