„Proteggiamo i bambini, non le armi”: migliaia di studenti statunitensi, da Los Angeles a Washington, hanno abbandonato le lezioni e sono scesi in strada per protestare contro la violenza e la morte che ogni anno le armi portano negli Usa. In una delle manifestazioni più grandi mai viste, i giovani americani hanno chiesto alla Casa Bianca di di ‘fare qualcosa’ ad un mese di distanza dalla sparatoria avvenuta in Florida, in cui hanno perso la vita 17 persone.“
“Book, not bullets”
A Washington, centinaia di studenti si sono riuniti davanti alla Casa Bianca con cartelloni con scritto “Libri non pallottole” e “Proteggere le persone non le pistole”. “Vogliamo dimostrare al Congresso e ai politici che non restiamo in attesa e non resteremo più in silenzio”, ha spiegato la 17enne Brenna Levitan aggiungendo che quella di “Parkland sarà l’ultima sparatoria in una scuola”. Manifestazioni si sono svolte in tutti i 50 stati.
Il minuto di silenzio
E’ stato rispettato un minuto di silenzio per ricordare i 14 studenti e i tre componenti dello staff della scuola in Florida uccisi un mese fa. Poche ore dopo l’inizio della protesta al Congresso si è mosso il primo passo sul controllo delle armi. Alla Camera dei Rappresentanti è stato votato con 407 favorevoli e 10 contrari il finanziamento di misure per prevenire la violenza nelle scuole, aumentare la sicurezza e il controllo della salute mentale con un sistema di segnalazione anonimo per gli studenti che vogliono riferire di possibili minacce. Ma il Congresso deve ancora affrontare gli aspetti più controversi del controllo sulle armi.
Rosa Catapano
La Redazione