Hanno ormai quarantatre anni i robot dei cartoni animati che hanno segnato l’infanzia di una generazione. Realizzati entrambi dal grande Go Nagai (“padre” anche di Mazinga, Mazinga Z e il Grande Mazinga, Gaiking e Ken Falco). Debuttarono, infatti, alla televisione giapponese il 5 ottobre 1975, i primi episodi di Goldrake e di Jeeg Robot d’Acciaio, destinati ad arrivare sui nostri schermi solo tre anni dopo.
GOLDRAKE – ATLAS UFO ROBOT
La serie di Goldrake – che in originale si chiamava Ufo Robot Grendizer, approdò sugli schermi della Rai il 4 aprile 1978 (nella trasmissione Buonasera con… condotta da Maria Giovanna Elmi) con il titolo di Atlas Ufo Robot, solo nel 1978, ma divenne subito un appuntamento fisso per i teenager di quei tempi aprendo la strada a una vera invasione di robot giapponesi che suscitarano anche molte discussioni. La sigla – “mangia libri di cibernetica, insalate di matematica, a giocar su Marte va…” – che ancora oggi chi ha più di 40 anni ricorda a memoria, scritta da Vince Tempera cantata da Alberto Tadini diventò disco d’oro (a quei tempi c’erano i 45 giri) superando il milione di copie vendute.
JEEG ROBOT D’ACCIAIO
Il cartone animato di Jeeg Robot d’Acciaio (Kotetsu Jigu nell’originale giapponese) in 46 puntate, arrivò in Italia l’anno successivo (1979) e raccontava le vicende di Hiroshi, un campione di F1 che unendo i punti dei suoi speciali guanti diventava la testa di Jeeg, al quale poi la fida Shiba “lanciava i componenti” per completare il “Robot d’Acciaio”. Secondo la leggenda la sigla italiana – “Corri ragazzo laggiù, vola tra lampi di blu, corri in aiuto di tutta la gente, dell’umanità!” – era cantata da un giovanissimo Piero Pelù dei Litfiba, ma in realtà la voce è di Roberto Fogu.
Giuseppe Cascella
La Redazione
Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il 04 Aprile 2018