Il Napoli vince per la prima volta nella sua storia all’Allianz Stadium, in casa della Juventus, nella partita più importante della stagione e riapre totalmente la lotta per lo scudetto.
La squadra di Sarri sfata il tabù battendo proprio all’ultimo minuto i bianconeri per 1-0 grazie a un colpo di testa di Koulibaly da corner all’89’, dopo una prodezza di Buffon su Callejon. Un guizzo giunto alla fine di una ripresa con poche emozioni e in generale di una partita cui alla squadra di Allegri non è bastata l’ottima organizzazione difensiva: ora il Napoli è a -1 e all’orizzonte della Juventus ci sono le trasferte contro Inter e Roma. Il primo tempo è tattico, ma lo sviluppo del gioco è quello previsto: il Napoli tiene il pallone, per caratteristiche e per volontà della Juventus, che come da copione sceglie di intasare le linee di passaggio degli azzurri facendo muro sulla propria trequarti anche con gli attaccanti.
Una tattica rischiosa, ma non certo inedita per Allegri, costretto dopo cinque minuti a rinunciare a Chiellini, infortunato. Entra Lichtsteiner con Howedes centrale e proprio l’inedita coppia formata dal tedesco e da Benatia lascerà qualche varco al Napoli, vicino al vantaggio con un diagonale di Hamsik servito da Mario Rui (sul fondo di un soffio). Di tracce juventine dalle parti di Reina ce ne saranno solo un paio, una punizione di Pjanic deviata di testa sul palo da Callejon e il successivo salvataggio di Rui sulla linea su colpo di testa di Higuain. Per il resto, tanto possesso della squadra di Sarri, ma poche idee su come arginare il muro bianconero, peraltro attento nella trappola del fuorigioco quando Insigne va in rete da evidente posizione irregolare su filtrante di Jorginho.
Dopo l’intervallo ecco il primo colpo di scena, ma neppure troppo: Allegri non ripresenta il deludente Dybala puntando su Cuadrado e su un 4-3-3 a specchio rispetto a quello del Napoli. La Juve ne guadagna, complice anche una maggiore aggressività ed un baricentro più alto. Non ne guadagna però la partita, che si anestetizza ancora di più: pur meno rinunciataria, la Juventus lascia il possesso palla alla squadra di Sarri, che perde con il passare dei minuti freschezza e pure fiducia. Poi entra Milik per Mertens, la gara sembra trascinarsi senza emozioni, ma il Napoli ha il veleno nella coda: tutti fermi sul calcio d’angolo e la Serie A serve un finale bollente.
Stefano Iorio
La Redazione