Le spese veterinarie sostenute per l’acquisto di farmaci e per le cure dei propri animali domestici legalmente detenuti sono detraibili nella dichiarazione dei redditi. Analizziamo i limiti e le condizioni per ottenere il beneficio fiscale alla luce dei chiarimenti contenuti nei documenti di prassi forniti dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare 7/E del 4 aprile 2017.
La detrazione d’imposta del 19% spetta nel limite massimo di euro 387,34 sulla parte che eccede l’importo di euro 129,11, per un risparmio di euro 49,00 ed è riconosciuta al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale. Il limite di spesa è unico e cumulativo indipendentemente dal numero di animali posseduti.
- animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare;
- animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole;
- animali utilizzati per attività illecite.
La spese ammissibili sono quelle relative:
- alle prestazioni professionali rese dal medico veterinario che ha effettuato la prestazione documentate da regolare fattura o ricevuta;
- per l’acquisto di medicinali necessari alla cura dell’animale;
- per le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.
L’acquisto dei medicinali per uso veterinario può essere effettuato anche senza prescrizione e lo scontrino fiscale deve contenere i seguenti dati:
- codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa;
- natura del farmaco veterinario che può essere identificato anche mediante la codifica FV;
- la qualità mediante il codice AIC;
- la quantità dei medicinali acquistati.
La detrazione è ammessa anche per acquisti di farmaci presso strutture diverse dalle farmacie purché autorizzate dal Ministero della salute oppure presso farmacie ed esercizi commerciali on line autorizzati alla vendita dalle autorità competenti regionali o della Provincia autonoma.
Sono detraibili anche i dispositivi medico-veterinari, purché conformi alla normativa europea, così come, logica vuole, l’acquisto di mangimi è escluso, anche se prescritti dal veterinario.
Il documento di spesa (fattura, ricevuta, scontrino parlante) deve essere intestato al contribuente che ha sostenuto l’onere, anche se non proprietario dell’animale. Ne consegue che al contribuente non è consentito detrarre le spese veterinarie sostenute da parte di familiari fiscalmente a carico.
Nel modello 730/2018 la spesa deve essere indicata nel rigo da E08 –E10 con il codice 29, con indicazione dell’importo delle spese sostenute. Ad esempio, se consideriamo spese veterinarie per un ammontare totale di euro 500,00, l’onere su cui calcolare la detrazione spettante è pari a euro 258,23 derivante dalla differenza tra 387.34 (limite massimo) e 129,11 (franchigia) per una detrazione pari a euro 49,00 con indicazione dell’importo totale comprensivo di franchigia.
Ai fini del controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, occorre poter esibire la seguente documentazione:
- fatture relative alle prestazioni professionali del medico veterinario;
- scontrini parlanti per l’acquisto dei medicinali;
- autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
Stefano Iorio
La Redazione