La vittoria in Canada alla Ferrari mancava da 14 anni. Dopo Schumacher è stato un altro tedesco a portare in trionfo la “Rossa” di Maranello. Un primo posto meritato nel fine settimana di Montreal, che è cominciato con un venerdì preoccupante e si è concluso con pole position, giro più veloce e vittoria. Il segreto del successo Ferrari è attribuibile ad un ragno.
La cronologia del weekend Ferrari è ormai un copione già visto. Come già accaduto in Australia ed Azerbaigian, al venerdì Vettel non riusciva a trovare feeling e aderenza con la SF71H, ma è bastata una giornata di lavoro per la svolta canadese. I test con il “ragno” sono stati ancora decisivi: si tratta di un particolare simulatore studiato in casa Ferrari. La sua forma ricorda quella di un ragno, la struttura in acciaio, collocata a tre metri d’altezza, consente di individuare ogni criticità e di risolverla con l’ausilio della tecnologia.
Per il pilota, l’unica grande differenza tra la pista e il lavoro al simulatore è l’assenza della forza centrifuga laterale che al momento non è possibile replicare, ma al cospetto di questo simulatore è possibile correggere ogni difetto con la sensazione di essere in pista. A riprodurre il tracciato di Montreal ci ha pensato in realtà uno schermo 3D curvo con un raggio di 180 gradi.
Così come accade in pista, tra una sessione e l’altra al simulatore si analizzano i dati e si correggono anche i minimi dettagli. È il remote garage a collezionare numeri e telemetrie e ad inoltrarli all’intero box, a cui spetta il compito di decidere quali cambiamenti adottare e far testare nuovamente sia dal “ragno” che dal pilota in pista. Se i tempi di reazione sono corti, come accaduto in Canada, è possibile che nel giro di una notte la monoposto risulti totalmente modificata. Sebastian Vettelormai non si sorprende più delle evoluzioni della sua Ferrari, decisamente più sorpresi appaiono i suoi avversari, come gli ingegneri Red Bull che si sono improvvisamente trovati da dominatori delle prove libere a comprimari sia nella lotta per la pole che in gara.
Decisivo è stato però anche l’apporto degli stessi piloti: Raikkonen gradisce meno il lavoro al simulatore, Vettel riesce a lavorarci di più. I veri protagonisti sono però i collaudatori Ferrari, che durante le giornate dedicate agli sviluppi testano nuove componenti e limano alcuni dettagli che potrebbero poi rivelarsi decisivi. Sul “ragno” della Ferrari salgono quindi più spesso l’italiano Antonio Giovinazzi, Charles Leclerc e Daniil Kvyat, assistiti da una schiera di tecnici capitanati da Giacomo Tortora. In Canada, Australia e Azerbaigian il lavoro del ragno è stato decisivo per l’esito finale della gara: se Sebastian Vettel è primo nel mondiale, buona parte del merito è di questo innovativo “ragno” simulatore.
Alessandra D’Agostino
La Redazione