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„Camion travolge furgone fermo sulla corsia d’emergenza: due operai “miracolati”“

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Vivi “per miracolo”, perché l’impatto è stato devastante. Un camion travolge un furgone in sosta e lo sventra: due operai sono “miracolati” secondo la stampa locale.

Incidente sull’A14

L’incidente stradale è avvenuto nel primo pomeriggio di mercoledì lungo il tratto riminese dell’autostrada A14 Bologna-Taranto, all’altezza del chilometro 121 nord. La dinamica dei fatti è al vaglio agli agenti della Sottosezione della Polizia Autostradale di Forlì: per cause in fase d’accertamento, un mezzo pesante, condotto da un autotrasportatore albanese di 53 anni residente a Forlì, si è scontrato con un furgone della Gestione Servizi Ambientali (impresa che esegue manutenzioni per la società Autostrade) fermo sulla corsia d’emergenza.

Operai “miracolati”

Sul furgoncino c’erano due operai, uno dei quali rimasto intrappolato all’interno dell’abitacolo. Per liberarlo si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. Un’operazione tutt’altro che semplice, dato che il mezzo era stato praticamente squartato. Il ferito, un ravennate di 52 anni, è stato poi caricato a bordo dell’elimedica e trasportato al Trauma Center dell’ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena. In serata è stato dimesso. Ferito in modo lieve anche il collega di lavoro, un 53enne di Fusignano.

Stefano Iorio
 
La Redazione

Montalbano in trasferta: indagherà in Friuli

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A fine aprile le riprese de «Il commissario Montalbano» si sposteranno dalla «solita» Sicilia: la provincia di Udine è infatti pronta ad accogliere Luca Zingaretti in trasferta da Vigata.

L’occasione sarà «L’altro capo del filo», puntata che vedremo su Raiuno soltanto nel 2019, tratta dal libro omonimo di Camilleri pubblicato due anni fa.

Nella trama, Montalbano è sulle tracce di una lettera misteriosa e si ritrova a indagare nella cittadina (immaginaria) di Bellosguardo: le riprese si svolgeranno a Cividale e Venzone.

Le riprese dureranno quattro giorni, da domenica 22 aprile fino a mercoledì 25 e la troupe avrà come “quartier generale” il pianterreno di palazzo de Nordis a Cividale.

Giuseppe Cascella

La Redazione

Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il 11 Aprile 2018

Oltre 7 milioni e mezzo per «Roma-Barcellona»: ascolti del 10 aprile

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Canale 5, Roma-Barcellona: 7.680.000 spettatori, share 28,34%.

Raiuno, Questo nostro amore 80: 3.805.000 spettatori, share 15,21%.

Italia 1, Il principe cerca moglie: 1.789.000 spettatori, share 7,52%.

La7, DiMartedì: 1.554.000 spettatori, share 6,66%.

Raidue, Hawaii Five-0: 1.276.000 spettatori, share 4,65%.

Raitre, #CartaBianca: 1.078.000 spettatori, share 4,63%.

Rete 4, Bernadette: Miracolo a Lourdes: 1.038.000 spettatori, share 4,27%.

Giuseppe Cascella

La Redazione

Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il 11 Aprile 2018

Le star di Hollywood più sopravvalutate? DREW BARRYMORE ed EDDIE MURPHY

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Secondo una vecchia regola di Hollywood, un attore vale quanto gli incassi dei suoi ultimi film. Ed è normale che dopo il successo di una pellicola le quotazioni dei suoi protagonisti salgano considerevolmente. Tra gli effetti di questa regola, visto che non sempre il successo al botteghino dipende dal cast, c’è l’inevitabile sopravvalutazione di alcuni attori, strapagati per film che poi floppano.

Da qualche anno, la rivista americana Forbes si diverte a compilare la classifica delle star di Hollywood meno redditizie, quelle cioè che hanno ricevuto un cachet astronomico per film ignorati dal grande pubblico. Al primo posto c’è Drew Barrymore: considerando i suoi ultimi tre ruoli da protagonista (fra cui quello nel remake di «Stanno tutti bene» di Tornatore), gli incassi hanno coperto solo il 40% del suo compenso.

In seconda posizione c’è Eddie Murphy («Immagina che», «Ti presento Dave»), che però potrebbe riscattarsi con l’uscita di «Tower Heist» (da oggi nelle sale americane) di cui è protagonista con Ben Stiller, mentre in terza troviamo Will Ferrell, su cui pesa il flop del kolossl «Land of the Lost».

La classifica prosegue con Reese Witherspoon («Come lo sai»), Denzel Washington («Unstoppable»),Nicolas Cage («Drive Angry», «L’ultimo dei Templari»), Adam Sandler («Funny People»), Vince Vaughn («Il dilemma»), Tom Cruise («Innocenti bugie») e Nicole Kidman («Rabbit Hole»).

Giuseppe Cascella

La Redazione

Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il 11 Aprile 2018

«Il principe cerca moglie»: 10 curiosità sul film con Eddie Murphy

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«Il principe cerca moglie», titolo originale «Coming to America», è arrivato nei cinema italiani il 30 settembre del 1988. A distanza di quasi 30 anni, resta uno tra i film più divertenti di Eddie Murphy e, insieme a «Una poltrona per due», è diventato con il tempo un vero e proprio cult.

Difficile cambiare canale quando in tv ci imbattiamo nel ricco e insolito principe Akeen, interpretato da Eddie Murphy, un giovane 21enne che sogna di sposare una ragazza come tante altre e che pur di realizzare i suoi desideri si reca in America, in uno dei peggiori quartieri di New York, per lavorare come inserviente in un ristorante, fingendosi uno squattrinato. Qui incontrerà la donna della sua vita, ma conquistarla non sarà una passeggiata.

Se siete tra gli amanti di questo cult degli anni 80, ecco dieci curiosità tutte da scoprire.

 

Siamo stati sul set di «Lontano da te» con Megan Montaner

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Immersi nella tranquillità del verde di prati a perdita d’occhio e di salici piangenti su laghetti immobili, si percepisce solo il secco rumore dei colpi dei giocatori di golf. Siamo a Roma, dove il Golf Club Parco De’ Medici è il set di «Lontano da te», nuova serie tv coprodotta da Mediaset, Mediaset España e Cross Production, che andrà in onda su Canale 5 e Telecinco. Protagonisti di questa commedia sentimentale con una vena fantasy, diretta da Ivan Silvestrini e ambientata tra Roma, Siviglia e Praga, sono Megan Montaner e Alessandro Tiberi.

«Il mio personaggio si chiama Candela» racconta Megan, famosa in Italia per il ruolo di Pepa in «Il segreto». «È di Siviglia e insegna flamenco. La sua vita è un caos: ha un figlio, una madre con la quale cerca di tenere in piedi la scuola di ballo e fatica ad arrivare a fine mese. È sempre di corsa e in ritardo su tutto, ma è una forza della natura per l’energia e la simpatia». All’aeroporto di Praga Candela incontra Massimo.

O meglio, si scontra con lui. «È esattamente il contrario di lei» dice Alessandro Tiberi, già protagonista della serie «Tutto può succedere». «È un giovane imprenditore romano che cerca di portare avanti l’azienda di viaggi di famiglia, ora in crisi. È preciso, metodico, ordinato e abituato a frequentare ambienti ricchi, come il circolo di golf nel quale ci troviamo». Tra i due scatta una sorta di incantesimo: ognuno continuerà a far parte della vita dell’altro. Ma non sempre in carne e ossa…

Giuseppe Cascella

La Redazione

Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il   11 Aprile 2018

Aurora Ruffino è la protagonista di «Questo nostro amore 80»

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Per Aurora Ruffino«Questo nostro amore 80» non è una semplice fiction. «Ho un attaccamento particolare al personaggio di Benedetta e alla serie perché è stata la prima che ho interpretato. Avevo 22 anni. Adesso che siamo arrivati alla terza stagione ne ho quasi 29. Sono cambiate tante cose nella mia vita. Ora sono più consapevole».

Questa potrebbe essere l’ultima stagione. Cosa ti lascia?
«Molta nostalgia. È come se si fosse chiuso un cerchio. Rappresenta un po’ la fine della mia infanzia».

Cosa capiterà a Benedetta?
«All’inizio lei e Bernardo (Dario Aita, ndr) sembrano la classica famiglia felice. Lei ha messo da parte i suoi sogni per dedicarsi agli affetti. Ma l’incontro con un fotografo farà riesplodere la sua antica passione e le scombussolerà la vita».

Hai mai dovuto scegliere tra realizzazione professionale e vita privata?
«Anche se non ho figli, mi sono trovata in una situazione simile quando un mio compagno mi disse che non gli andava bene che facessi determinate cose. Ma se ami davvero una persona la supporti e sei felice se lei si realizza. Nessuno deciderà mai per me».

Com’è stato vivere (per finta) negli Anni 80 per te che sei nata nel 1989?
«Ora siamo abituate ad avere più o meno gli stessi diritti e opportunità degli uomini. Ma una volta non era così. Le donne erano vere combattenti, dei carri armati. Ho respirato una forza e una voglia di lottare diversa rispetto a oggi».

Hai sempre interpretato ruoli in cui ti vestivano da ragazzina. Qui invece sei un po’ più femminile.
«Indosso abiti stupendi. La costumista ha fatto un ottimo lavoro. Nella vita normale, invece, sono come il personaggio di Cris in “Braccialetti rossi”: non perdo tempo a pensare all’abbigliamento. In un negozio non resisto più di 10 minuti. È una tortura. Preferisco stare in mezzo ai boschi e agli animali».

A proposito di «Braccialetti rossi», che fine hanno fatto? Torneranno?
«Non abbiamo girato nuove puntate. Non so cosa succederà, anche se molti fan vorrebbero una quarta stagione».

In questi giorni ti vediamo in uno spot contro l’anoressia. Come mai?
«Non ho esperienze dirette, ma grazie a Cris di “Braccialetti rossi”, che soffriva di anoressia, ho incontrato tante persone con questo problema. Così sono diventata testimonial della onlus “Never give up” che si occupa di disturbi alimentari e ho girato lo spot che vedete in tv».

Si sono concluse le riprese della seconda stagione della fiction «I Medici». Cosa puoi anticiparci?
«Abbiamo girato l’anno scorso da agosto a dicembre. Interpreto Bianca de’ Medici, sorella di Lorenzo il Magnifico. È un ruolo centrale, molto bello. Per me è stato un sogno. Ho incontrato persone incredibili e ci siamo divertiti tanto».                                                                                                                                                   Hai recitato in inglese?
«Sì, per la prima volta. E questo è stato motivo di grande soddisfazione. Da circa tre anni, quando non lavoro, vado a Londra per studiare inglese. Non voglio precludermi delle possibilità perché non conosco la lingua. Poi i provini vanno come devono andare, ma almeno non ho nulla da rimproverarmi».            In autunno ti vedremo anche in «Non dirlo al mio capo 2».
«Sarò un nuovo avvocato dello studio di Enrico Vinci (Lino Guanciale, ndr). È la prima volta che lavoro con Lino e Vanessa Incontrada. Due grandi professionisti, gentili e disponibili».                                          La tua vita adesso com’è?
«Da quando anni fa mi sono trasferita a Roma ho sempre vissuto da sola, salvo vari fidanzati. Ora ho una relazione a distanza. Sto bene, sono molto felice e grata per tutto quello che ho».

Giuseppe Cascella

La Redazione

Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il   11 Aprile 2018

Edoardo Bennato: 40 anni di «Burattino senza fili» in una nuova edizione

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A quarant’anni (e qualche mese) dall’uscita, finalmente viene pubblicata la “Legacy Edition” (Sony Music) di “Burattino senza fili“, capolavoro assoluto di Edoardo Bennato e della musica d’autore italiana, geniale metafora del potere e della società raccontata attraverso Pinocchio e i suoi compagni di favola. Un album universalmente generazionale, che ha costituito una svolta vera nel concept narrativo della musica cantautorale, capace di cambiare  l’approccio e il modo di comporre; la favola di Collodi utile per la trasposizione dei suoi elementi e dei valori intrinseci per narrare e svelare la società della fine degli anni ’70, e riscoprire oggi che quell’idea, quel racconto musicale è ancora attuale.

LE VERSIONI DEL DISCO

Disponibile in due versioni (bookset 40 pagine + 2 CD, e LP originale rimasterizzato 24-bit / 192kHz dai nastri originali + CD + libretto) il cofanetto comprende, nel primo disco, le otto canzoni immortali (“È stata tua la colpa”; “Mangiafuoco”; “La Fata”; “In prigione, in prigione”; “Dotti medici e sapienti”; “Tu grillo parlante”; “Il gatto e la volpe”; “Quando sarai grande”) e, nel secondo, dal titolo “Canzoni senza fili”, quattordici tracce (tra queste, le versioni francesi de “La Fata”, “Il gatto e la volpe”; le versioni in studio de “Il paese dei balocchi”, “Il mio nome è Lucignolo”, “La Fata”, “Al diavolo il grillo parlante”, “Dotti medici e sapienti”; le versioni live di “Dotti medici e sapienti”, “Mangiafuoco”, “In prigione, in prigione”, “È stata tua la colpa”, “La fata”, “Tu grillo parlante”, “Il gatto e la volpe”, “Quando sarai grande”).

UNO DEGLI ALBUM PIÙ IMPORTANTI DI SEMPRE

“’Burattino senza fili’ appartiene di diritto al gotha degli album italiani più importanti e significativi di sempre. È un disco iconico che per l’anno in cui è stato pubblicato ha stabilito un nuovo parametro della scena musicale cantautorale nazionale. Questa edizione celebrativa dei suoi 40 anni è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione di Giorgio Bennato che ha fornito il materiale musicale extra e live che arricchisce questa versione deluxe” dichiara Paolo Maiorino, responsabile del Catalogo e dei Progetti Speciali di Sony. Quando uscì, quarant’anni fa (era il 1977), “Burattino senza fili” balzò in cima alle classifiche e divenne uno degli album imprescindibili per qualsiasi generazione. Venne intonato da milioni di ragazzi, suonato in riva al mare, onorato con live affollatissimi: è stato con ogni probabilità il passo più importante di Bennato verso una celebrità che non gli è costata nessuna rinuncia artistica evidente.

L’album è nato in una situazione movimentata, contraddittoria e, per tanti versi, irripetibile. Bennato aveva alle spalle altri quattro album, via via sempre più liberi, anarchici, esplosivi: trasportarono il linguaggio del folk, del blues, del rock’n’roll, in una terra assolutamente contemporanea, per parlare di libertà, della malvagità dei potenti e di molto altro. Burattino senza fili è un concept, come all’epoca si diceva degli LP rock che raccontano una storia, dall’inizio alla fine, quasi fossero un romanzo fatto di canzoni. E dietro questo album c’è il romanzo di Collodi, una risorsa vastissima per l’ironia affilata e dolente del musicista napoletano.

FOLLIA, ESTRO E IMPREVEDIBILITÀ

Bennato non è in discontinuità con il suo percorso espressivo precedente, è in piena fase di affinamento. Non è un caso che, nella versione di “Dotti, medici e sapienti” del secondo disco di questa edizione (live, aprile 1979), il pezzo sia sostenuto egregiamente dallo strumento più caratteristico del primo Bennato, il kazoo, al posto degli archi nella versione in studio, così come, sempre nel secondo disco, la versione di “Mangiafuoco” (live, agosto 1979) ne accentui le radici blues. I temi del controllo sociale, della ribellione a qualsiasi regola, della forza del rock e del folk intesi come strumenti primitivi e liberi sono messi in gioco in maniera sempre più consapevole e strategica.
La raffigurazione dei protagonisti dell’album si unisce ad un grafica ricca, un vero e proprio libretto con tutti i protagonisti immortalati: giudice, gendarmi, la Fata, Mangiafuoco, musicisti, dotti, medici e sapienti. In tutto questo, la musica non è un fattore secondario: continua a incarnare la follia, l’estro, l’imprevedibilità di un artista che ha sempre fatto delle sue energie, del suo rimanere fuori dalle linee guida di qualsiasi movimento, un punto di forza. E la favola di Pinocchio continua a essere illuminante. I pezzi di “Burattino senza fili”, con la loro tenacia fuori dal coro, non smetteranno mai di essere una pietra miliare per la cultura rock in Italia.

Giuseppe Cascella

La Redazione

Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il   11 Aprile 2018

Mudimbi torna a scuola, come insegnante

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Mudimbi torna fra i banchi di scuola. Lo abbiamo conosciuto e apprezzato sul palco del Festival di Sanremo 2018 tra le Nuove Proposte, e ora l’artista ha deciso di raccontare la propria esperienza, sia umana che professionale, ai ragazzi più giovani. E lo ha fatto con un mini tour (appena terminato) nelle scuole elementari, medie e superiori della sua regione, le Marche.

«Sono nato e cresciuto in un paese di provincia, non in una metropoli. Ho avuto un padre che se n’è fregato di me togliendomi il saluto da piccolo, siamo andati avanti soli io e mia madre. Per 10 anni ho fatto un lavoro che non mi rendeva felice e, nonostante ciò, ho avuto la forza di prendere tutto quello che la vita mi aveva dato e cambiarlo» ha raccontato l’artista riguardo la sua intensa storia personale. Per Mudimbi, le ore trascorse all’interno delle aule scolastiche sono state utili per raccontare non solo il suo passato fatto di perseveranza e umiltà, ma anche per parlare di musica e riascoltare insieme ai più giovani la canzone «Il Mago», brano che ha anticipato l’uscita del primo album «Michel».

«Sono stato nelle scuole per parlare ai ragazzi di tutte le età, per passare un po’ di tempo insieme e soprattutto per assicurarmi che abbiano ben chiaro il concetto che, a prescindere da ciò che la vita ti dà, scegli tu cosa farci».

Giuseppe Cascella

La Redazione

Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il   11 Aprile 2018

George Clooney scrittura il Dr. House in «Comma 22»

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Due sex symbol dello schermo finalmente insieme: succederà in «Comma 22», la serie tv in sei puntate tratta dal libro di Joseph Heller che George Clooney sta preparando nel molteplice ruolo di ideatore, regista, produttore e anche di attore protagonista.

Nel cast, infatti, Clooney ha voluto al suo fianco Hugh Laurie: così, per la prima volta, il dottor Doug Ross di «E.R.» e il «Dr. House» reciteranno l’uno di fianco all’altro… La serie è ambientata in parte in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale e alcune riprese sarranno effettuate a Olbia.

COMMA 22

Comma 22 racconta la storia di Yossarian, il pilota di un cacciabombardiere statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale, interpretato da Christopher Abbott. Yossarian si trova a dover difendersi da migliaia di persone che vogliiono ucciderlo, senza neanche che lui le conosca. Lui vorrebbe ritirarsi, ma il governo americano continua ad aumentare il numero di missioni che deve completare.

A quel punto Yossarian è intenzionato a richiedere l’esonero per motivi psichiatrici, ma si scontra con il comma 22, una regola dell’esercito che stabilisce che se una persona si vuole ritirare di fronte a una situazione di reale pericolo è sana di mente: «chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo».

Yossarian si sconterà con il colonnello Cathcart, interpretato da George Clooney, mentre Hugh Laurie interpreterà il maggiore de Coverley, comandante della base di Pianosa.

 Giuseppe Cascella
La Redazione
Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il   10 Aprile 2018