Un uomo che ha fatto la storia della musica
Il 12 settembre del 2003, a pochi mesi di distanza dalla sua amata June, ci lasciava Johnny Cash.
Una delle cose più impressionanti della vita di Johnny Cash è la quantità di brani che ci ha lasciato. Sono ben 60 gli album a suo nome, gli ultimi dei quali hanno un particolare fascino, dato dal fatto che non sono canzoni originali e, inizialmente, non furono affatto apprezzate.
Quando Johnny Cash, negli anni ’90, iniziò il suo percorso con Rick Rubin all’interno degli “American Recordings”, erano rimasti in pochi ad aspettare con ansia un suo nuovo lavoro: dopo tutto, con quarant’anni di onorata carriera, nessuno si aspettava grandi novità da quel ‘man in black’. Anzi, il suo stile appariva alquanto obsoleto.
Il suo progetto di cover, per questo motivo, non partì proprio col piede giusto, le reinterpretazioni di Beck e dei Soundgarden furono accolte con sbeffeggiamenti dai fan di MTV, come da quelli degli U2, che non diedero alcuna importanza all’approvazione che Bono aveva concesso alla cover di “One” realizzata da Cash.
Ad aumentare la rabbia dei fan nei suoi confronti, accorse Trent Reznor in persona, a dir poco furibondo all’idea che Cash volesse cantare “Hurt”, canzone che aveva scritto in un momento molto delicato della sua vita. Ma Johnny Cash non era l’ultimo arrivato e finalmente fu di nuovo chiaro a tutti, dopo che “Hurt” venne distribuita. Si ricredettero tutti vedendo quel video: era un epitaffio di grande effetto, una macabra testimonianza di un uomo che non aveva altro, se non i ricordi di un successo andato, di tanti errori e di un grande amore. Trent Reznor ammise di aver pianto la prima volta che vide quelle immagini, perché aveva capito che quel brano non gli apparteneva più. Lo aveva scritto, inconsapevolmente, per Johnny Cash.
MTV lo nominò nella categoria Video Of The Year, ma il pubblico premiò Justin Timberlake.
Lo stesso Justin, onorando le sue radici del sud, la considerò un’ingiustizia nei confronti di Cash.
Grazie a quella canzone, Cash provò di essere ancora una leggenda e diede nuovo respiro ai suoi American Recordings.
Johnny Cash ha partecipato a vari film e telefilm. Tra questi ultimi non possiamo non citare “La Signora del West”, dove vestiva i panni di Kid Cole, un cacciatore di taglie che si innamora e sposa Sorella Ruth. Coincidenza: Sorella Ruth era interpretata proprio da sua moglie, June Carter Cash. Alla fine degli anni ’60, Johnny Cash collaborò con Bob Dylan, incidendo 20 canzoni poi apparse nel bootleg “Big River, The Nashville Session”, di cui vi riportiamo il brano “Girl From The North Country”.
Nel 1993, Cash ha partecipato all’album “Zooropa” degli U2, cantando il brano di chiusura “The Wanderer”. Quello stesso anno, Wim Wenders inserì la canzone nel film “Così Lontano, così vicino”.
Nel 1971 uscì “Quattro tocchi di campana”, dove Cash era affiancato da Kirk Douglas.
Nel 1969 sulla ABC debuttò un programma televisivo condotto dallo stesso Cash, a cui parteciparono alcuni dei più grandi interpreti e musicisti di quegli anni.
La proposta di matrimonio che Johnny Cash fece alla sua June Carter, avvenne il 22 febbraio 1968, a London, in Canada. Alcuni fortunati assistettero a quel momento di puro romanticismo. Potete ascoltare le loro testimonianze in questo video.
Prima di Johnny e June, vi furono Johnny e Vivian. Cash amò sinceramente la sua prima moglie, come dimostrato da questo messaggio audio.
Nel 1965, su alcuni giornali americani, venne distribuita una foto di Cash accompagnato dalla moglie Vivian Liberto. Nella foto, Vivian aveva una carnagione molto scura, così il Ku Klux Klan iniziò a distribuire volantini contro Johnny Cash, in cui lo si accusava di aver sposato una “negra” e si invitava la gente a boicottare i suoi concerti.
Il KKK ritirò tutte le accuse, dopo che Cash gli fece causa per venticinque milioni di dollari e dopo che fu chiarito che Vivian Liberto aveva semplicemente una carnagione molto scura.