Votare a giugno: sì, ma come? L’idea è stata lanciata da Luigi Di Maio, che dopo aver visto naufragare il suo sogno di arrivare a Palazzo Chigi, in un video-messaggio postato su Facebook ha cambiato repentinamente strategia sul da farsi. Per il capo politico del M5s a questo punto – visto che non c’è più speranza di formare un governo – meglio tornare subito alle urne: “Bisogna tornare al voto prima possibile, poi deciderà il presidente Mattarella”.
L’idea di Di Maio è quella di votare già a giugno. Nell’ottica del Movimento le nuove elezioni saranno una sorta di secondo round del voto di marzo, un ballottaggio “tra rivoluzione e restaurazione”. Ma a livello tecnico, è possibile organizzare elezioni nazionali in tempi così stretti? Secondo Adnkronos, in linea di principio si può fare, ma certo sarebbe molto difficile.
“L’ipotesi più ragionevole, se si decidesse di tornare alle urne subito, sarebbe quella di accorpare le elezioni politiche al secondo turno delle amministrative previsto il 24 giugno. La finestra perché questa opzione sia possibile si chiuderà tra una manciata di giorni, il 9 maggio”, spiega l’agenzia di stampa.
Entro pochi giorni il Presidente della Repubblica dovrebbe dunque sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni: ma il tempo stringe dal momento che il decreto del presidente della Repubblica con il quale si stabilisce la data del voto deve essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale entro il 45esimo giorno antecedente a quello delle consultazioni. Sarebbe insomma una vera e propria corsa contro il tempo.
“Più semplice – scrive Adnkronos – sarebbe l’ipotesi di un governo ponte per tornare alle urne in autunno. Ma questa sarebbe tutta un’altra storia”.
Carmine Cilvini
La Redazione