Stanco dei tentennamenti di Maurizio Sarri, Aurelio De Laurentiis ha piazzato il contropiede che non ci si aspettava, che nessun addetto ai lavori e tanto meno nessun tifoso del Napoli poteva aspettarsi: l’intesa con un top manager come Carlo Ancelotti. Quella che era sembrata solo una voce, diffusasi già qualche giorno prima della fine del campionato, è divenuta realtà nella serata di martedì, quando il presidente del Napoli ha affrettato i tempi del cambio della guardia sulla panchina azzurra. Se infatti Sarri, come dichiarato dallo stesso ADL, non ha mai risposto alle sollecitazioni della società in merito al proprio futuro, per poi aprire all’ipotesi dell’addio dopo la partita contro il Crotone, De Laurentiis ha rotto gli indugi facendo arrivare a Roma Ancelotti, incontrato presso gli uffici della FilmAuro. Sono bastate un paio di chiacchierate notturne per arrivare a un’intesa di massima sul contratto che Ancelotti potrebbe firmare a breve.
Si balla tra un biennale con opzione, ipotesi caldeggiata da De Laurentiis, e un triennale secco, chiesto dall’ex tecnico del Milan, ma l’intesa è sulla base di un ingaggio di poco superiore ai 6 milioni. Ancelotti è pronto ad abbracciare il progetto tecnico del Napoli, chiedendo però la conferma di alcuni punti fermi come Koulibaly, Insigne e Milik. Il tecnico emiliano è arrivato a Roma poco dopo le 21.30, accolto da De Laurentiis, dal figlio Luigi e dall’amministratore delegato del club Andrea Chiavelli, l’uomo dei contratti. Già da questo dettaglio si poteva intuire come l’ottimismo fosse in comune tra le due parti e del resto l’incontro attesta come i contatti fossero avanzati almeno da alcuni giorni.
Una spia in più a conferma del fatto che i rapporti tra De Laurentiis e Sarri sarebbero ormai compromessi, tra il no del presidente ad adeguare il contratto dell’ex tecnico dell’Empoli e la differenza di vedute sulla gestione della rosa nelle ultime annate. Per Ancelotti, che si era sempre detto contrario all’ipotesi di allenare in Italia squadre diverse dal Milan e dalla Roma, si profila una sfida intrigante, la prima della carriera non alla guida di una squadra favorita per la conquista del titolo nazionale.
Resta solo da capire le prossime mosse con Sarri: il tecnico, nel mirino di Zenit e Chelsea, non ha intenzione di dimettersi e De Laurentiis non vuole rinunciare alla clausola rescissoria da 8 milioni presente sul contratto dell’allenatore, valida però solo fino al 31 maggio.
Catapano Carmine Vincenzo
La Redazione