«Sembra impossibile finché non viene fatto» esordisce J-Ax perché quello a cui abbiamo assistito il 1 giugno è stato, per i due artisti, un sogno a occhi aperti. Uno show atteso, desiderato, ma anche una resa dei conti: «Si aspettavano che fallissi, ora sono qui» aggiunge Fedez. «La Finale», l’ultimo atto di un progetto artistico da record, è un concentrato di rivincita, emozione, passione, paura e gratitudine.
L’atmosfera che lo precede ha il sapore di un evento atteso da tanto tempo: sugli spalti ci sono ragazzi di tutte le età, molti accompagnati dai genitori e altri lì dalla notte precedente. Per un totale di 79.500 presenze, secondo i dati ufficializzati nell’incontro con la stampa. Una cifra record che si aggiunge a un altro importante primato: Fedez è l’artista italiano più giovane a esibirsi nella storia di San Siro («Siamo in due, non bisogna fare la media? Io comunque sono più bello» scherza il socio J-Ax).
«Faremo due ore e mezza di concerto, staremo alle regole!» ci aveva anticipato J-Ax, e così è stato: 31 canzoni in scaletta che si alternano equamente tra i successi da solisti e quelli in coppia, uno show che ha intrecciato la grande spettacolarità alla cura maniacale di ogni piccolo particolare. I due “comunisti con il rolex”, visibilmente emozionati, puntano a costruire una storia scenografica per ogni brano con l’intento non solo di rendere questo un concerto indimenticabile, ma far diventare ogni singola esibizione un pezzo prezioso di questo grande puzzle musicale.
Il fischio finale ci ricorda che questo sarà l’ultimo concerto in cui li vedremo sullo stesso palco. Poi cosa succederà? «Continuare con il progetto J-Ax e Fedez sarebbe la cosa più logica dal punto di vista economico, ma in realtà è un progetto nato per un’esigenza artistica e per amicizia. È andato avanti anche più del previsto» afferma J-Ax, che per il momento si dedicherà alla famiglia. Mentre, come testimoniano i social, Fedez già ha in cantiere un nuovo disco: «Da domani lavoriamo ai nostri progetti solisti, io mi sto portando avanti» dichiara prima del concerto.
«All’inizio avevamo pensato a un palco “normale”, ma poi visti gli spettatori abbiamo optato per quello a 360 gradi. Il numero di presenze è il più alto registrato nell’epoca moderna, sono numeri da festival. È bello concludere un percorso con un sold out completo e con una produzione che lascerà tutti a bocca aperta» ci aveva anticipato promoter Clemente Zard. «L’unica cosa è che non siamo riusciti a fare un palco di platino!» aggiungono scherzando i due artisti.
Il palco è il grande “protagonista” de «La Finale»: oltre a garantire ampia visibilità da ogni lato dello stadio, è studiato quasi come fosse un ring pronto ad accogliere l’ultimo incontro della coppia di artisti. Come l’inizio di Rocky, non è un caso se l’apertura del concerto è affidata a 31 pugili che entrano in scena in accappatoio di raso rosso.
La struttura ha un’altezza totale di 26 metri e al centro una pedana girevole nella quale è posizionata la band, esattamente come se si trovasse su un grande giradischi. Il palco ospita anche due ascensori, trasformando il ring in una vera e propria astronave, che solleva spesso gli artisti al centro dell’arena. Dal ponte trasparente che sovrasta il pubblico nel prato, c’è una pedana con la funzione di far entrare tutti i protagonisti della serata: ospiti, performer, biker e ballerini.
Non solo: 800 fari disposti su tutto lo stadio, effetti pirotecnici, laser show e braccialetti distribuiti fuori i cancelli che si illuminano con colori diversi a tempo di musica. Gli elementi più belli, che riescono a distogliere l’attenzione dai due artisti, sono le diramazioni del palco ovvero le diverse passerelle che si insinuano negli spazi dedicati al pubblico che, a ogni brano, si animano in maniera diversa con coreografie studiate ad hoc.
LE CANZONI E GLI OSPITI DELLA SERATA
Per l’ultima data insieme, quella di Fedez e J-Ax non è solo la celebrazione dei successi degli ultimi due anni sempre ai vertici delle classifiche, ma anche un modo per rivedere tutti i brani più belli delle loro personali strade musicali. E così ad inaugurare la serata ci pensa J-Ax che, vestito da pugile, parte con un medley dal suo disco «Il bello d’esser brutti» accompagnato dal fratello minore Grido, primo ospite di una lunga serie. Entra Fedez e anche lui gioca subito la carta del medley con alcune delle sue hit del passato, il tutto accompagnato da spettacoli di luci laser e fiammate che esplodono a ritmo di musica. Ed è solo l’inizio.
«Questa è la polemica tutta italiana del cuore a sinistra e il portafoglio a destra. Per noi non significa incoerenza, ma merito, ci si può ancora arricchire onestamente in Italia»: è la voce di J-Ax che presenta la loro prima esibizione insieme, «Comunisti col Rolex». Il concerto procede a ritmo serrato e uno a uno vengono presentati gli amici e colleghi che con i due artisti hanno diviso un pezzo di strada musicale. Da Gué Pequeno che esegue, circondato da ballerine, «Rap’n’roll» e «Pensavo fosse amore» alla raffinata e biondissima Malika Ayane che fa il suo ingresso a San Siro sulle note di «Sirene». Si uniscono ai due artisti anche Stash e Levante, in una performance molto intensa di «Assenzio»; «Fate un grande applauso alla mia sorellina Nina Zilli» grida J-Ax subito dopo aver eseguito insieme alla coloratissima artista il brano «Uno di quei giorni». Non manca il duetto Noemi e Fedez in «Amore Eternit», arriva anche Sergio Sylvestre con «L’Italia per me» e la scatenata esibizione di «Maria Salvador» con Il Cile. Ma l’ospite più toccante della serata è Cris Brave, un rapper di origini bergamasche affetto da tetraparesi spastica che ha eseguito l’inedito «La panchina». «Avere coraggio vuol dire avere paura ma andare avanti comunque. Andare avanti sempre»: Cris ha una forza e un coraggio che si può solo ammirare.
Il finale spetta all’infinita lista di hit radiofoniche come le tre canzoni: «Italiana», «Senza pagare» e Vorrei ma non posto». «Senza questa canzone non avrei le due cose più belle della mia vita: la mia futura moglie e mio figlio», conclude Fedez, e J-Ax risponde: «È per le nostre famiglie»: con questa dedica, si conclude una lunga festa celebrativa ad alta intensità. E prima di voltare pagina, Fedez e J-Ax rispondono a chi spera di rivederli insieme nel futuro: «Una reunion? Ci giocheremo questa carta quando avremo finito i soldi!».
LA SCALETTA
Medley J-Ax: ribelle e basta / miss e mr hide / pub song / l’uomo col cappello con Grido
Generazione boh
Medley Fedez: ti porto con me / tutto il contrario / faccio brutto
21 grammi
Comunisti col rolex
Musica del cazzo
Rap n’roll
Pensavo fosse amore con Gué Pequeno
Si scrive schiavitù
Più stile
Medley: deca dance / immorale
Medley: Fabrizio fa brutto / Non c’è due senza trash
Sirene con Malika Ayane
Intro
Assenzio con Levante e Smash
Sembra semplice
L’hai voluto tu
Spirale ovale
Domani smetto
Uno di quei giorni
La panchina di Cris Brave
Amore eternit
Cigno Nero
Magnifico
Maria salvador con il Cile
L’Italia per me
Fratelli di paglia
Piccole cose
Italiana
Senza pagare
Vorrei ma non posto
Giuseppe Cascella
La Redazione
Fonte di provenienza: www.sorrisi.com – pubblicato il 05 Giugno 2018