Selena Gomez aveva condiviso il suo ultimo post lo scorso 24 settembre. Quando aveva chiesto ai suoi follower una sorta di “pausa di riflessione” dai social network per pensare un po’ a se stessa. «Ho perso il conto di quante volte ho singhiozzato sul palco», dice. La scorsa estate, dopo i concerti in Nord America e in Asia del suo Revival Tour, quando gliene mancavano ancora trenta, ha mollato tutto all’improvviso (era la seconda volta che cancellava un tour per entrare in terapia: nel gennaio 2014, poco dopo che le era stato diagnosticato il lupus, una malattia cronica autoimmune, aveva passato due settimane al rehab Meadows, in Arizona). La causa, non era dipendenza, disturbo alimentare o burnout. Durante le tournée mi sento tremendamente sola. La mia autostima era sotto i tacchi. Ero depressa, ansiosa. Ho cominciato ad avere attacchi di panico prima di salire sul palco o subito dopo il concerto. Decise di prendere un volo per il Tennessee, consegnò il cellulare e si era unì a un gruppetto di altre giovani donne per iniziare un programma che includeva terapia individuale e di gruppo, oltre all’ippoterapia. «Non ha idea di come sia stato bello stare con sei ragazze, persone reali che se ne fregavano di chi fossi, gente che lottava per la propria vita. È stata una delle cose migliori che abbia mai fatto».
Per Selena, ora,oggi, è tempo di andare avanti, voltare pagina e cominciare con nuove energie.