Debutto in prima serata per il comic show più popolare degli ultimi tempi: “Made in Sud” torna su Rai 2 e con tante novità. La prima è palese: Stefano De Martino si aggiudica a pieno titolo, insieme con Fatima Trotta, la veste di conduttore del programma per rubare la scena alla fascinosa mora Elisabetta Gregoraci relegando la sua presenza a “partecipazione straordinaria” insieme con l’attore napoletano Biagio Izzo.
Una escalation non certo positiva per la showgirl calabrese “spodestata”( si potrebbe dire) dal ruolo di conduttrice . Il motivo pare da rinvenire nella conclamata gelosia del suo attuale compagno l’imprenditore Francesco Bettuzzi, fondatore di Pure Herbal, azienda di cui la showgirl -tra l’altro-è testimonial. Questo è , almeno questo quanto dichiarato alla stampa. Una “giustificazione” più che valida per poter rinunciare ad un ruolo di primo piano, ottenuto dopo anni di sacrifici e duro lavoro(…)dalla Gregoraci . In effetti, le circostanze danno prova di quanto Elisabetta ricambi profondamente l’amore di quest’uomo: praticamente scomparsa dalle scene e, escludendo sporadiche interviste o campagne pubblicitarie, la Gregoraci sembra realmente aver “bisticciato” con il piccolo schermo. Non sarà una coincidenza ma , nonostante si voglia tirare in ballo la gelosia del Bettuzzi, la sua presenza episodica in televisione sembra voler combaciare piuttosto con la fine della sua storia d’amore con l’imprenditore Flavio Briatore.
Come è noto ai più, la Gregoraci ha sposato l’imprenditore veneto nel 2008. Una relazione non di poco conto e durata ben dieci anni, un amore profondo coronato dalla nascita di Nathan Falco. Poi, vuoi divergenze caratteriali et similia, la coppia ha voluto dirsi addio imboccando ognuno la propria strada. Coraggiosa lei, Elisabetta, a voler voltare pagina e a ricominciare nuova vita senza Flavio, nonostante consapevole che questa separazione le avrebbe comportato molti meno privilegi e probabilmente, un ruolo di secondo piano sul piccolo schermo. Una partecipazione straordinaria, per l’appunto.
a cura di Maria Parente