Secondo l’Amnesty International accusa il social Facebook dicendo che questo social mette a rischio la privacy di ogni utente. Ma FB contraddice ammettendo: il nostro social consente alle persone di tutto il mondo di connettersi in modi che proteggono la privacy, anche nei paesi meno sviluppati con strumenti come Free Basics.
Su questo social, come premette l’Amnesty, ha dichiarato che milioni di persone si inscrivono inserendo anche dati sensibili e ciò comporta al tracciamento delle attività in modo semplice, insomma: ‘’Un vantaggio, quello della tecnologia e del mondo del web che si fonda sul godere dei diritti umani online sottomettendosi a un sistema basato sull’abuso dei diritti umani”.
Il nostro modello di business e’ quello con cui gruppi come l’Ong – che attualmente pubblicano inserzioni su Facebook – raggiungono i sostenitori, raccolgono fondi e portano avanti la loro missione”. -ha concluso il social.