Rosy Cafè a Cimitile(NA), locale storico e punto di riferimento di giovanissimi e famiglie nel nolano, presenta l’esclusiva ricetta del panettone tradizionale frmata dal pasticciere Silvano Amen, di origini napoletane, vincitore del campionato regionale italiano di pasticceria e esperto di decorazioni di torte con tecniche moderne.
Silvano, come nasce questo grande amore per l’arte pasticcera?
“La mia passione per nasce quasi per caso, entrando nei laboratori di pasticceria precisamente “I giardini di Villa Giullia” per cui rimasi incuriosito dal pasticciere che decorava un dolce con arte, insomma, amore a prima vista! La mia esperienza lavorativa al “Rosy Cafè” nasce tre anni fa ed oggi posso affermare di sentirmi a casa, ho trovato una seconda grande famiglia.”
Per il prossimo Natale hai presentato proprio qui, al Rosy Cafè, la nuova ricetta del panettone tradizionale, dolce più amato del periodo dagli italiani. Ma cosa può renderlo “ancora più buono”?
“In primis la gestione del lievito madre che richiede conoscenza approfondita e specifica: il lievito madre deve essere seguito, proprio come un bambino, non meno importante la scelta degli ingredienti, delle materie prime e poi tanto tanto amore, l’ingrediente più importante .”
Amore e passione dunque per sfornare un prodotto eccellente
“Esattamente. La ricerca delle materie prime è essenziale perché quello che andiamo a produrre dentro questo grande lievitato poi lo troviamo alla fine quando uscirà dal forno. Dal Nord al Sud dell’Italia tutti facciamo questo ben panettone, con la nostra ricetta però la cosa fondamentale la gestione del lievito madre è questo che fa la differenza. Non deve essere troppo dolce e nemmeno troppo acida , giusto per essere lavorato. Per questo compito non facile ci aiuta la tecnologia che non è una minaccia alla tradizione, anzi, tecnologia e sinonimo della qualità, anzi grazie alla tecnologia oggi riusciamo a misurare il livello del ph del lievito grazie al phmetro, riusciamo ad ottenere risultati veramente straordinari.”
Ph credits:Barbara Tozzi
a cura di Maria Parente