Stop alla produzione di auto a combustione tradizionale, diesel e benzina, in Italia, e la notizia di qualche giorno fa. La decisione è stata presa dalla Commissione Europea, e ciò avverrà a partire dal 2035, naturalmente si aspetterà la decisione ufficiale dal Parlamento.
Dei tanti enti interessati, decide di scendere in ‘campo’ a dire la sua Alberto Scuro nonché Presidente dell’ASI l’Automotoclub Storico Italiano: “L’addio ai motori a combustione interna a partire dal 2035 annunciato dal Cite (Comitato interministeriale per la Transizione ecologica) (..) costituisce un punto di svolta anche per la difesa del motorismo storico, perché sottolinea sempre più l’importanza del lavoro di certificazione e analisi che fanno l’ASI e gli altri enti certificatori per determinare l’interesse storico e collezionistico dei veicoli”.
Naturalmente sottolinea che ‘’tutti i veicoli devono essere tutelati controllando non solo l’anzianità ma specialmente la sua originalità e il suo stato di conservazione’’. Tornando al progetto ha spiegato che è ‘’favorevole a manovre che riducano l’impatto ambientale dei veicoli’’. Ma concludendo spiega che potranno esserci ‘problemi’ ‘’sul settore della produzione, che in Italia è trainante per l’intera economia nazionale’’, cosa succederà?