Helsinki. Dalla neve ai laser. Entrare a Slush, la fiera finlandese dedicata alla tecnologia, significa lasciare le temperature rigide dell’inverno scandinavo per ritrovarsi in un film di fantascienza anni Ottanta. Luci fluorescenti, concerti, conferenze e migliaia di startup che presentano i loro prodotti e servizi. Questa è la terra di SuperCell, azienda che ha al suo attivo successi planetari come Clash Royale, e di Rovio, quella di Angry Birds. Soprattutto Helsinki è la sede della Nokia, un tempo dominatrice assoluta del mondo dei cellulari e oggi azienda che realizza reti per le telecomunicazioni con prospettive ben più modeste.
“Ma dalle ceneri della Nokia di un tempo, con migliaia di ingegneri ed esperti di software lasciati a casa che si sono dovuti reinventare, qui in dieci anni è nato un ecosistema di startup molto vivace”, racconta Stefano Mosconi, romano, ex dipendente del colosso dei telefoni, poi cofondatore della Jolla, fra le poche aziende che ha tentato di offrire una alternativa credibile ad Android di Google e iOs di Apple prima di finire in mani russe. Più di tremila startup, 30 mila persone, investitori di tutto il mondo.
Cinque milioni e mezzo di abitanti, due dei quali vivono nella capitale, la Finlandia è una nazione vasta fra le meno popolate d’Europa. Che il Governo abbia deciso di aprire alle imprese straniere non stupisce. E lo fa iniziando dall’azzeramento della burocrazia: fondare un’azienda ad Helsinki è sorprendentemente facile, così come chiedere dei finanziamenti. Si fa tutto online e i moduli sono in inglese.