Siamo negli ultimi anni di carcere di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, i due italiani emigrati a inizio Novecento negli Stati Uniti, e condannati nel 1920 alla sedia elettrica perché anarchici. Il momento è fotografato dopo che la sentenza di morte “per tramite di scarica elettrica” è stata resa definitiva, e dopo che ogni tentativo di riapertura del caso e ogni petizione e richiesta d’appello si è rivelata vana. Sacco e Vanzetti sono rinchiusi uno nel carcere di Dedham, l’altro a Charlestown, manca poco all’esecuzione, scrivono molte lettere, scrivono ai propri familiari, agli amici e compagni di partito, e si scrivono tra di loro. È un dialogo intenso e fitto con il mondo e con se stessi, fatto di politica, di sentimenti, di umanità, di orgoglio, di paura. L’attesa della sedia elettrica è un calvario. Anarchico, però, dove la religiosità e forza delle parole di Sacco e di Vanzetti intrecciano le ultime parole di Cristo sulla croce, spesso sovrapponendo il significato spesso sovvertendolo. Parole diverse quelle dei due condannati, per il nodo tra speranza, tentativi, e disperazione, unite da qualcosa di spirituale e di profondamente umano che agita il loro tempo in attesa della morte.
Giovanni Franzoni è nato a Mantova. Si diploma alla scuola del Teatro Stabile di Genova e dal 1990 ad oggi è stato diretto tra gli altri da Marco Sciaccaluga, Vittorio Gassman, Carlo Lizzani, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni (protagonista di “Resti umani”) , Andrèe Ruth Shammah (è Renzo ne “I promessi sposi alla prova” di Testori), Pier Luigi Pizzi, Graham Eatough, Giorgio Gallione, Gigi Dall’Aglio (Bruto del “Giulio Cesare”), Angelo Savelli, Stephan Braunschweig, Toni Servillo, Giorgio Barberio Corsetti (Lancelot in “Graal”) , Fabio Sonzogni (l’Uomo di “Orgia” di Pasolini), Alberto Giusta, (Benedetto di “Molto rumore per nulla”) Federico Tiezzi, gli Animanera e Peter Greenaway nella bella esperienza di “Peopling the Palace”. Tra gli ultimi lavori è protagonista di Ultimi rimorsi prima dell’oblio di Jean-Luc Lagarce diretto da Lorenzo Loris. Dopo vari spettacoli diretto da Antonio Latella è parte del suo progetto “Fondamentalismo” al Nuovoteatronuovo dove lavora con Andrea de Rosa, Pierpaolo Sepe, Paula Diogo, Tommaso Tuzzoli, MK (in “Giuda”), Agnese Cornelio e lo stesso Latella in “Don Giovanni a cenar teco” e “Caro George” (monologo su Francis Bacon scritto da Federico Bellini che partecipa alla Biennale Teatro di Venezia nel 2015). Per Ert è Pantalone ne “Il servitore di due padroni” ancora diretto da Latella; da Andrea de Rosa in “Falstaff”; in “Io sono il vento” di Jon Fosse da Lukas Hemleb ed è Giovanni in “Prova” scritto, diretto e coreografato da Pascal Rambert e è Mr.Mishkow da “La Tataruga”di Pirandello per la regia di Levan Tsuladze, Nel cinema lavora con Klaudia Reynecke, Gabriele Salvatores, Dario Argento, Marina de Van, Michele Soavi, Marco Puccioni e Alessandro D’Alatri.
Per la televisione con Riccardo Donna (nella serie in produzione “La strada di casa”), Antonio Frazzi (Il commissario de Luca), Francesca Archibugi (Renzo e Lucia), Alexis Sweet, Eros Puglielli, Luca Ribuoli e Francesca Comencini (Gomorra, la serie).
Vince il premio Rota d’oro conferito dal pubblico stesso.
Alessandro Federico si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, in teatro viene diretto da grandi nomi come Massimo Castri, Lina Sastri, Umberto Orsini. Lavora con il Teatro dell’Elfo nel Giardino dei Ciliegi, con Serena Sinigaglia nelle Troiane, con Massimo Navone in Trilogia di Belgrado, lavora con Roberto Valerio, Filippo Gili, Maurizio Panici; collabora con ERT, Teatro di Roma. Per Sky Cinema gira I delitti del Barlume con Filippo Timi per la regia di Roan Johnson, al cinema lavora con Bellocchio, Mazzacurati. Gira Smetto quando voglio con la regia di S. Sibilla e con Edoardo Leo Che vuoi che sia. Si laurea in Storia del Teatro all’Università Statale di Milano. Con Monica Luccisano nella stagione 2016/2017 è stato protagonista ne La zona bianca spettacolo sull’Alzheimer, al teatro Baretti. Nella stagione 2017/2018 è in tournée con la compagnia Carrozzeria Orfeo, produzione del Teatro Eliseo.
Monica Luccisano, musicologa e drammaturga, vive e lavora a Torino. Annovera collaborazioni stabili con il Teatro Regio, l’Unione Musicale, il Festival Internazionale di Stresa, il Collegio Ghislieri di Pavia, e il Teatro Baretti di Torino. Ha scritto per Michela Cescon (Tracce di Amleto), Davide Livermore (Vietato suonare), Lina Bernardi (Memoria del bene), Sonia Bergamasco (Mind the Gap Lady Shakespeare; Palcoscenico, un remake), Sax Nicosia, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi (Valzer a tempo di guerra; J’accuse! Da Bernstein alle Pussy Riot; Cenere. Duse e l’arte muta; La zona bianca). Tra i musicisti, collabora con Diego Mingolla, Manuela Custer, Andrea Chenna, Claudia Ravetto, l’Orchestra di Stresa diretta da Gianandrea Noseda, gli Architanghi del Teatro Regio, l’Arìon Choir & Consort Ghislieri, il quartetto Xenia Ensemble, l’Accademia Strumentale Italiana.
21, 22, 23 marzo 2018, ore 21
CALVARIO ANARCHICO
Le ultime parole di Sacco e Vanzetti
drammaturgia e regia Monica Luccisano
con Giovani Franzoni, Alessandro Federico
disegno sonoro a cura di Aion Project
direzione tecnica e luci Alberto Giolitti
INFO E BIGLIETTERIA
Per tutti gli spettacoli: Intero € 12,00; Ridotto (over 65 | under 25) € 10,00
Convezione a 4 spettacoli € 32,00
Il Baretti aderisce all’iniziativa promossa dalla Città di Torino che favorisce l’ingresso a un prezzo speciale per i possessori del carnet PASS 60. Si accettano prenotazioni (preferibilmente) via e-mail o telefoniche. I biglietti prenotati possono essere ritirati la sera stessa dello spettacolo fino a 15 minuti prima dell’orario di inizio. Dopo tale termine la prenotazione non è più considerata valida.
Letizia Bonelli
La Redazione